MONTECATINI TERME (12 marzo 2025) – Tante persone all’Hotel Plaza di Montecatini Terme per l’iniziativa promossa dal Partito Democratico provinciale sulla nuova legge toscana sul turismo che regolamenta gli affitti brevi.
di Matteo Della Bartola
“È il segno dell’attenzione nei confronti del tema – ha commentato il segretario PD Marco Mazzanti – a maggior ragione dopo l’incomprensibile impugnatura per illegittimità da parte del governo. La destra da una parte rivendica autonomia per i territori, dall’altra va contro alle amministrazioni locali”.
La serata è stata introdotta dal sindaco Claudio Del Rosso, che ha ricordato la vocazione turistica della città e la necessità di rilancio, proseguendo il lavoro avviato nei primi mesi di mandato. Impegno riconosciuto anche dall’assessore regionale al turismo Leonardo Marras, che ha sottolineato l’importanza della nascente Dmo per attrarre turisti e dar vita a eventi di qualità. Marras è andato avanti spiegando la legge: “Una norma moderna, che si adatta alle necessità di flessibilità, stringendo un patto con imprese e operatori. La Regione metterà a disposizione strumenti digitali per fornire un quadro dei flussi. Questo permetterà di migliorare significativamente l’offerta”.
D’accordo anche Gianni Anselmi, consigliere regionale e presidente della commissione sviluppo economico: “Diamo ai sindaci la possibilità di governare e bilanciare turismo, vivibilità delle città, fruibilità dei centri storici e servizi pubblici. La Toscana col Testo unico del turismo offre un contributo legislativo a un dibattito mondiale sulle locazioni brevi”.
Il confronto è stato moderato da Yuri Martone, che si occupa di turismo nella segreteria provinciale PD e si è aperto con l’intervento di Federica Maineri del PD Toscana. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle categorie economiche e ricettive di tutto il territorio.
“La nostra Regione – ha concluso Mazzanti – fa da apripista a livello nazionale, ne siamo orgogliosi perché la Toscana è sempre stata terra di innovazione. Il governo invece di contestare la legge avrebbe dovuto riconoscerne il valore e magari prenderla a modello”.