SIENA (lunedì 11 marzo 2024) – Stefano Gatto, ambasciatore dell’Unione Europea nato a Siena, è stato costretto a lasciare Haiti insieme al resto della delegazione per ragioni di sicurezza. Guerriglie e atti terroristici scuotono il Paese, dilaniato dal conflitto civile, e rendono inaccessibili le vie di comunicazione, minacciando l’incolumità dei diplomatici.
di Mauro Binetti
Impegnato in tantissimi paesi nel mondo durante la sua carriera, l’ambasciatore dell’Unione Europea Stefano Gatto, nato e cresciuto a Siena, si è trovato per la prima volta, suo malgrado, ad abbandonare il luogo in cui stava operando perché la sicurezza, sua e degli altri delegati, era a rischio. E’ successo ad Haiti, dove da diverso tempo è in corso una sanguinosa guerra civile che sta mettendo in ginocchio l’intero paese. A presentare un quadro più chiaro della situazione è il primo ministro haitiano, che lo scorso 3 marzo ha decretato il coprifuoco su tutto il Dipartimento ovest del paese: “La sicurezza non può più essere garantita, in particolare nell’area metropolitana di Port-au-Prince, dove bande armate stanno compiendo atti criminali sempre più violenti, da saccheggi e furti di beni pubblici e privati fino ad episodi molto più gravi”.
“La situazione è molto drammatica. Tra qualche settimana una missione internazionale arriverà ad Haiti, ma fino ad allora continueranno guerriglie nei confronti della polizia locale, atte a indebolirla per acquisire massimo potere territoriale. Anche le vie di comunicazione, sia via terra che via aria sono inaccessibili, e dunque ogni possibilità di lasciare il paese ci è molto difficile” dichiarava lo stesso ambasciatore Stefano Gatto, “tratto in salvo” insieme agli altri diplomatici grazie all’intervento di una delegazione europea, composta da una decina di persone, in seguito a una complessa, ma fortunatamente riuscita, operazione.
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