Montecatini Terme (martedì, 18 marzo 2025) — Il consigliere comunale Andrea Bonvicini (Fanucci sindaco – Il futuro è nel nome) interviene sulle Terme di Montecatini.
di Matteo Della Bartola
“Ogni giorno le cronache, soprattutto dopo l’asta deserta relativa al compendio termale si arricchiscono di un susseguirsi di interessi, di voci, di proposte e offerte di acquisto di hotel e beni termali. Devo quindi esprimere il mio parere su ciò che accade, o potrebbe accadere anche nella mia duplice veste di commerciante e rappresentante di altri colleghi ma anche di consigliere comunale di minoranza. Ma molte volte le due facce sono quella di un’unica medaglia.
Abbiamo una certezza: la confusione regna sovrana in città. Un sindaco senza visione che accetta tutto ciò che accade. Che si rimangia quello che era il suo programma, sia che si chiami Torretta, sia che si chiami responsabile della sicurezza. Si naviga a vista in assenza di un progetto generale attivo, che sarebbe utile per dare certezze e per costruire il sistema città con una visione futuristica, ma senza subirla passivamente, con qualsiasi evento generato dalla crisi, cambiando sponda da un giorno all’altro in presenza di un concordato pericoloso per le sorti storiche di Montecatini Terme. Manca un piano delle funzioni per progettare la città. Cosa occorre? Le funzioni utili per ogni singolo stabilimento all’interno di un progetto città termale. Che non si cambiano dal giovedì al sabato.
Tre giorni fa in consiglio comunale il sindaco su precisa domanda se fosse meglio investire prima nell’acquisto del Palacongress, confermava l’interesse ad acquistare la Torretta. Oggi magicamente il sindaco fa dietro front. Forse è interessato al tennis, forse alle aree verdi e alle lettere dei grandi musicisti contenute in archivio termale, e domani chissà cosa altro. Ma quale città il sindaco e la sua giunta vogliono che si affermi per i prossimi decenni. Lui dice di saperlo, ma in effetti, i fatti dicono l’esatto contrario, siamo in balia degli accadimenti giornalieri. Il sindaco sta distruggendo la storia termale cittadina e la consegna in mano a qualsiasi interlocutore senza un progetto generale. A oggi la città vedrà sorgere il museo delle acque, il museo Alinari e un altro museo alle Tamerici e non dimentichiamoci del Moca in Comune e del suo possibile ampliamento.
Di termale, di legato al benessere rimarrà ben poco. La città spersonalizzata e la sua storia smantellata. L’importante è spendere poco e magari fare un altro museo sulle lettere di Puccini e di Verdi che vedranno migliaia di turisti a poterle leggere dal vivo. O quello delle acque senza stabilimenti aperti.
Il completamento di Viale Verdi è un’esigenza primaria, ma lontana per inconsistenza politica comunale. Le piscine alla Torretta una sciocchezza, sotto sovrintendenza e poiché prive di necessarie strutture da adibire a spogliatoi, ubicate in una zona sportiva di fronte al Tennis Torretta e troppo lontane dal centro della città e dalla moltitudine degli alberghi. Insomma location inadeguata. L’asse Tettuccio-Regina Leopoldine-Excelsior, dando per scontato l’intervento regionale su 3 beni, manca del quarto tassello principale, quello più importante delle Leopoldine, dove tutti dimenticano o criticano il magnifico progetto dell’arch. Ruggiero, un masterplan generale che le conteneva, seguito da quello dell’arch. Fuksas. Due progetti fondamentali, per essere presenti sul mercato del benessere, volano cittadino e permettere l’afflusso di clientela continua e stanziale in città anche durante week-end lunghi tutto l’anno. Turismo spendente di qualità, generato da attività termali, del benessere e della longevità, vitali per le attività turistiche-commerciali e alberghiere montecatinesi.
Sulla cronaca si legge inoltre dell’offerta per l’acquisto delle Tamerici da parte dell’arch. Ruggiero, la mia stima nei suoi confronti, non ha eguali. Appassionato di arte e conoscitore della storia termale cittadina, anche per aver proposto il masterplan vincitore del bando internazionale 2001. “L’isola termale della città di Montecatini“. E’ fondamentale la sua visione e progettualità, dove i vari stabilimenti venivano inseriti in un percorso urbano e di offerta termale organica e complementare, la caratteristica che ha costituito fra altre il segreto del passato successo internazionale di Montecatini Terme. Dunque un progetto organico per evitare la fine della città termale che finirebbe comunque se divisa in vari stabilimenti a gestione prevalentemente concorrenziale fra loro. Questo si legge sul periodico di gennaio 2025 “Montecatini Città Futura”.
Percorsi sotterranei e sottopassi, che collegavano i vari stabilimenti per evitare entrate e uscite multiple. All’Excelsior prevedeva, poiché simbolo del senatore Pietro Grocco inaugurato nel 1915, piscine a doppio volume, acqua che scendeva dal piano terra a quello interrato per ricordare la vocazione termale del viale Verdi da lui definito viale delle Terme. Alle Leopoldine prevedeva di creare il sistema di piscine all’aperto, partendo da quella circolare centrale.
Alle Tamerici, in un ambiente definito fiabesco, continuava la vocazione e la percezione del benessere e si prevedeva l’incontro tra le varie culture, un asse estremo oriente ed occidente ! Unione armonica tra corpo-mente e spirito. Un lavoro completo il suo, da leggere ed apprezzare con tavole progettuali chiare e complete anche di tutti gli altri stabilimenti importanti e un museo alle ex Lavanderie. Ma comunque Ruggiero nel suo masterplan definiva il futuro di un’intera città a vocazione termale ed è questa la strada da seguire.
Penso che il masterplan Ruggiero sia un esempio, con il suo piano delle funzioni attribuite a ogni area termale. La sua preparazione, l’ingegno e la sua conoscenza del territorio sono una risorsa da far propria, discutere, analizzare e connettere, senza collisione con altri progetti, per il prossimo futuro, anche in virtù della sua volontà di investire, ma nella giusta direzione a disposizione dei suoi interessi e di quelli cittadini”.
Tag: Montecatini, politica, terme Last modified: Marzo 19, 2025