Pistoia (giovedì 10 aprile 2025) — Rifondazione Comunista interviene dopo l’ultima aggressione al personale sanitario dell’ospedale San Jacopo.
di Matteo Della Bartola
“Non è ancora scoppiato il caldo (a cui una volta si addossavano le responsabilità per improvvisi e inspiegabili scoppi di ira) ma si segnalano a decine gli episodi di aggressione a operatori della sanità e in particolare nei pronto soccorso ospedalieri. L’ultimo ieri, qui a Pistoia.
I cittadini sono impazziti tutti? Gli operatori sanitari si divertono a vedere gente che sta male? La violenza è ormai incontrollabile e ci vorrebbero guardie armate con licenza di uccidere e spese legali pagate (come prevede il decreto sicurezza del governo Meloni) in ogni dove?
Niente di tutto questo. Più banalmente, decenni di tagli alle spese sanitarie hanno trasformato la sanità italiana e segnatamente anche quella toscana, una volta considerata di eccellenza, in un settore dove le disfunzioni servono per distruggere il welfare sociale conquistato con la riforma sanitaria del 1978 che considerava il diritto alla salute un diritto universale e costruire una sanità privata, dove se hai i soldi ti fai curare, altrimenti muori.
Questa è la sintesi di questo periodo storico. Chi ne paga le conseguenze? I cittadini tutti. E la rabbia, inconsulta, cieca, inutile, aumenta e si sfoga sugli operatori del settore. Quelli senza colpe, quelli che ai tempi del Covid avevamo imparato a considerare eroi e adesso sono sotto minaccia continua.
Noi non ci stiamo! Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori e lavoratrici ospedalieri minacciati da esagitati e violenti, che approfittano delle falle di un sistema operativo che ormai non regge più. Ma la nostra solidarietà va al mondo ospedaliero anche per i turni assurdi, la mancanza di materiale dovuta al fallimento della riforma dei centri di spesa sanitaria della Regione Toscana, alla mancanza di personale, alla mancanza di sicurezza complessiva.
La piaga sociale della violenza non può essere ignorata, è fondamentale garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, adottando misure concrete per prevenire e contrastare tali atti. Ma insieme a questi, è ormai improcrastinabile una riforma del sistema sanitario che rimetta al centro del proprio pensiero e azione, la salute dei cittadini e la certezza di una risposta in tempi ragionevoli alla domanda di salute e sicurezza (che vale in modo primario per gli operatori del settore sanità in primis)”.
Tag: ospedale, pistoia, rifondazione comunista, violenza Last modified: Aprile 10, 2025