TOSCANA – L’assemblea Ato rinvia a metà marzo la discussione con sindaci e assessori sull’aumento della Tari, la tariffa che i contribuenti pagano al Comune di residenza per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’incasso della Tari viene fatto girare dai Comuni a un gestore unico, Sei Toscana, e la tassa riguarda tutti i territori di competenza dell’Ato (104 Comuni delle province di Siena, Arezzo, Grosseto e Val di Cornia).
di Anita Testa
L’ASSEMBLEA – La riunione in sede Ato riguardava anzitutto il voto per il Pef (Piano Economico Finanziario) relativo al sud della Toscana: tra i punti all’ordine del giorno c’era la Tari, del cui aumento i Comuni coinvolti erano già al corrente. E molti di questi hanno espresso perplessità e contrarietà per la maggior spesa richiesta ai contribuenti: Siena e Grosseto hanno annunciato il voto contro la delibera, giustificando la propria scelta nella comunicazione tardiva dell’ordine del giorno, ma anche nelle critiche al gestore sulla qualità dei servizi.
L’INCREMENTO – L’Ato aveva mantenuto la Tari invariata per due anni, ma con l’aggiornamento del costo dei servizi ambientali la tariffa è salita fino al 14%. L’autorità nazionale di regolazione energia reti e ambiente (Arera) aveva già annunciato un possibile aumento causa inflazione, e si occuperà personalmente di imporre l’incremento qualora non si arrivi a una conclusione in assemblea il prossimo marzo.
Tag: Assemblea, Ato, inflazione, rifiuti, Tari, tasse, Tasse sui rifiuti, Toscana Last modified: Aprile 12, 2024
